Atacama crossing, Chile 2009

ATACAMA CROSSING

24/03/09 Borgo – Madrid

Eccomi di nuovo qui, a cinque mesi esatti dalla partenza per l’Egitto.

Il volo per Madrid parte in orario su un mini aereo: saremo una ventina di persone.

Madrid: aeroporto enorme e sei ore d’attesa… gironzolo, pranzo con paella e mi sposto con il bus al Terminal 1: molto più vecchio e squallido.

E mail a casa e m’imbarco. Aereo super lussuoso e nuovo, ci trattano bene!

25/03/09 Madrid – San Pedro de Atacama

Atterriamo in anticipo (4,15 locali) a San Paulo.

Aspetto leggendo, scrivendo ed ascoltando musica l’aereo per Santiago.

Nella attesa di imbarcarmi per Santiago incontro Alex, Mr.Crock’s, che prende il mio stesso volo.

Lasciamo S.Paolo in perfetto orario, anche quest’aereo è nuovo.

Sorvoliamo le Ande subito prima di Santiago, si vedono bellissime montagne poco sotto di noi (saranno 6000 m), oltretutto c’è una telecamera sotto l’aereo e mi permette di vedere il panorama.

Ecco Santiago: devo recuperare il bagaglio per fare il controllo doganale… ho anche compilato la dichiarazione che non importo alimenti… speriamo…

Cambio e passo il controllo.

Vedono cose strane nello zaino e me lo aprono…. Provo un po’ a spiegare e un po’ a fare lo gnorri. Mi aprono due pacchetti per vedere la carne secca ed il parmigiano, io brontolo un po’, forse gli faccio pena e mi lascia andare… wow!

Nell’attesa dell’aereo inizio a trovare altra gente della gara, staff e concorrenti.

Il volo LAN dura un’ora e mezza fra Ande ed Oceano.

L’arrivo a Calama è stupendo, si sorvola a bassa quota un altopiano desertico per poi atterrare in un mini aeroporto!

Il bagaglio c’è, i voli sono stati perfetti, non posso lamentarmi!

Siamo tutti sullo stesso bus per San Pedro, un centinaio di chilometri al buio e nel nulla eppure sono affascinato dal posto… miliardi di stelle.

Finalmente l’Hotel “La casa de Don Tomas”, una rinfrescata e poi, per non fare proprio l’orso, a cena con gli altri quattro del volo… girovaghiamo un po’ ed infine ceniamo.

San Pedro è carina, piccolissima e polverosa, un po’ mi ricorda Douz.

E’ piena di turisti, freakettoni e figli (dei figli) dei fiori.

Cena mediocre e finalmente, alle 23, a nanna.

26/03/09 San Pedro de Atacama

Colpa del fuso (- 5 h) alle 7 sono sveglio e alle 8 mi alzo. Doccia ed ottima colazione.

Sistemo il bagaglio, scopro che un gel si è rotto ed ha sporcato tutto nella borsa… pulisco, metto a posto e poi giretto in paese.

Fa caldo, si sta bene in maniche corte e si sente l’aria secca dei 2400 m.

Il paese sarà in tutto un chilometro o due, all’orizzonte si stagliano i vulcani innevati. Internet e passeggio…l’artigianato è proprio brutto, è vero che arriva tutto dalla Bolivia, appare anche qualche bustina di mate de coca, tutta secca ed impolverata!

Carina la piazzetta centrale con la chiesa.

In hotel incontro Carlos, sta segnando il percorso ed è abbastanza stanco e preso… mi anticipa che ci sarà parecchio fango e sarà dura… quasi quasi aumento un paio di calze e forse dovrei portarmi un paio di ciabatte per girare al campo se le scarpe si riempiono di sale… però a forza di aggiungere…

Pomeriggio a leggiucchiare in camera, giro per shopping: incontro Marco Vola, ci beviamo un succo e facciamo quattro chiacchiere.

Cerco di star sveglio un po’ ma alle 22,30 crollo!

27/03/09 San Pedro de Atacama

Mi sveglio poco dopo le 6: sonnecchio ascoltando musica e poi  ottima colazione.

Al mattino ho sempre una fame da lupi, forse perché in Italia è l’ora di pranzo.

Sistemo lo zaino, non sembra pesantissimo. Decido di prendermi degli infradito da portarmi dietro: se davvero c’è tanto fango almeno posso far asciugare le scarpe quando arrivo e non camminare a piedi nudi.

Giringiro in paese: collanina, patin, Internet per vedere le ultime notizie…

Rientro in albergo per liberare la camera, sistemo la borsa, “elaboro” i sandali tagliando metà spessore della gomma. Più o meno sono a posto.

Per pranzo torno al Quitor, è in “periferia” ed è tranquillo: menù del giorno senza carne con una buona zuppa (al cocco?!) e torta di cavolfiore. Ho di nuovo mal di gola… che palle!

Il pomeriggio scorre lento, acquisto qualche cazzatina e torno in Hotel nella nuova camera.

Torno a spasso nel pomeriggio, non finisco di stupirmi di quanti cani e quanti freakettoni ci siano in giro.

Ceno da solo al “Todo natural” mediocremente ma senza carne.

28/03/09 San Pedro de Atacama – C1 Rio Grande

Mi sveglio alle 7, affamato come sempre! Colazione affollata, saluto Alex che è arrivato ieri sera.

Poco prima delle 11 inizia il controllo: anche qui sono fortunato perché noi dell’hotel siamo i primi. Tutto ok, peso 7,5 kg: ho una maglia e due lussi (ipod e ciabatte) in più del solito ma meno da mangiare, speriamo di non patire troppo!

Trasferimento veloce – circa un’ora e mezza –  in cui chiacchiero un po’ con gli italiani: Raffaele, Maurizio, Marco e Maria Luisa.

Attraversiamo posti stupendi, lunari, con colori particolari, anche un piccolo oued verde.

Alle 16,30 siamo al campo, entro nella tenda “Llualanaco” dove sarò con Damon e Fleur australiani, Christian danese, Brigid tedesca, Peter e Marco svizzeri, Stan canadese.

Gola ok, ginocchio chissà… ceniamo alle 18 con empanada, pollo e verdure bollite.

Mi faccio un mate de coca e, sarà un caso, mi passa il mal di testa: siamo comunque a 3200 m di quota.

Chiacchiero con gli italiani, i due svizzeri, Alex ed i belgi: il mio inglese è sempre peggio.

Molti si lamentano del freddo, io, con tutto addosso, sto bene.

29/03/09 C1 Rio Grande – C2 Inca “Navigation by rock” km 35,2

Verso le 4 ho freddo, mi tolgo il pile e nel sacco a pelo sto meglio non riesco però a scaldarmi i piedi.

Alla fine alle 6 ci alziamo tutti infreddoliti. Colazione, briefing e si parte!

Salita ripida, tutti al passo, si sente la quota; per fortuna poi si scende.

Corricchio sempre, siamo fra le pietre ma non è male. Prendo il ritmo, sto bene, mentre la squadra di cileni va tutta a strappi: ma come si fa?

Primo CP; rabbocco l’acqua e si continua in un saliscendi spaccagambe… che posti…

Secondo CP, supero un po’ di gente ferma e poi eccolo il male al ginocchio.

Cerco di non pensarci e tengo il ritmo, intanto se cammino è uguale.

Questa volta, a differenza dell’Egitto, la testa c’è… pista in salita e ai lati non si vede niente, il sole è a picco, mi viene in mente il Colonnello: testa bassa e camminare!

Arriva l’ultimo CP, sbaglio anche strada ma in mezz’oretta sono al traguardo.

Sono andato bene ma sono in pessime condizioni, mi sento come all’ultima tappa: male al ginocchio, all’anca e scottato per il sole.

Ho tirato troppo? Non credo ma mi chiedo come farò!

Mi consolo pensando che anche al Gobi ero così e poi in qualche modo è andata.

Non ho niente fame e finora ho preso solo un gel: mi sforzo di mangiare un po’ di frutta secca, l’R2 ed il benedetto brodo!

Alle 19 siamo a “letto” ma si è alzato parecchio vento e ‘ste cavolo di tende non hanno falda per cui devono scavare sotto i pali per abbassare e fermare il telo con la terra.

30/03/09 C2 Inca – C3 Salar de Atacama “The slot canyons” km 41,8

Dormo bene ma la terra è proprio dura! Lo sento sulle anche e sulle spalle indolenzite.

Colazione, briefing e alle 8 si parte.

Cammino e sono presto fra gli ultimi, seguiamo un canyon entrando ed uscendo dall’acqua.

Mi decido a prendere i bastoncini intanto oggi correrò poco con il male al ginocchio e all’anca, inoltre mi aiuteranno nei guadi.

L’acqua è gelata, toglie il respiro e quando mi bagno i polpacci scottati è ancora peggio.

Impiego due ore per arrivare al primo CP, ho sempre camminato.

Il posto è magnifico ma sono abbastanza distrutto… non devo pensare ai prossimi giorni.

Saliamo e percorriamo una magnifica cresta rocciosa che da una parte ha il deserto, dall’altra degrada sabbiosa, come un’enorme duna, verso i torrioni della Valle della Morte e il verde dell’oasi di San Pedro.

Discesa su sabbia al CP2, tempo 4 ore, bolla al piede, 38°… che sconforto!

Eppure mi basta un gel al guaranà per riacquistare positività, riesco a corricchiare un po’.

Supero, molto lentamente, qualcuno… non è facile trovare il percorso, poche bandierine e poco visibili.

Alle 13,45 caldo allucinante e pelle ustionata, arrivo al CP3… un po’ cammino ed un po’ corro, siamo in un Salar con una crosta fangosa che, però regge abbastanza.

Ad ogni CP bevo tutto il litro e mezzo d’acqua, sembra quasi che il ginocchio migliori…

Piattone allucinante: quando calcolo che manca un quarto d’ora ricomincio a correre e mi trascino dietro un americano.

Ecco infine il campo in riva ad un lago fantastico, ma devo stare all’ombra perché brucio. Detono in tenda.

Alle 19 sono a nanna, ascolto le chiacchiere degli italiani fuori.

Dormo fuori del sacco a pelo perché ho le gambe bollenti.

31/03/09 C3 Salar de Atacama – C4 Volcan Licancabur “The Atacamenos Trial” km 40

Il ginocchio sembra migliorato, partenza alle 8 con un paio di fenicotteri che guardano curiosi. Mi cucio le calze di ieri sopra alle nuove per proteggermi dal sole.

L’inizio del percorso sembra savana, con erba più alta di noi, un paio di chilometri e si corricchia alternando salar (crosta di fango salata) a pista sterrata.

Il primo CP arriva veloce, continuo a correre.

Cosa patisco di più è il cambio di ritmo corsa-passo, sono però contento che anche camminando vado veloce grazie ai bastoncini.

Subito dopo inizia una “mierda” di Salar con crosta irregolare che si rompe sotto i piedi, piante che raschiano le gambe e bastoncini che sprofondano.

Ok, seguo le bandierine, ma il ritmo cala parecchio… alla fine, all’orizzonte, ecco il CP3, si esce dal Salar, ma ora c’è sabbia molle, ancora peggio!

Al CP c’è Marco che si ritira: problemi di stomaco e poi –penso- gara troppo lenta per lui abituato ad altri ritmi.

In effetti, con tutti questi chilometri da camminare, chi patisce di più sono i velocisti.

Ultimo pezzo eterno: per fortuna la sabbia è alternata alle rocce… caldo, bevo tutte e due le borracce.

Infine ecco il campo, ma bisogna attraversare ancora un paio di canyon e non arriva mai!

Finalmente la tenda: bevo, mangiucchio. Pian piano arrivano –quasi- tutti, gli ultimi con il buio.

Ora che non c’è più Marco in tenda nessuno parla italiano e fatico a capire il loro inglese, soprattutto con i due australiani.

Peter, svizzero, sembra uno sfigato invece è tra i primi: una volta di più mai giudicare dalle apparenze. Christian, danese, simpatico, sembrava forte ma oggi è scoppiato, arrivato con il buio e ricoverato in infermeria.

Nonostante pastiglia e tappi fatico ad addormentarmi.

01/04/09 C4 Volcan Licancabur – C5 Tebinquinche Lagoon “The infamous salt flats” km 42,8

Si parte alle 8. Saliscendi sabbiosi dove sono lento e pietraie dove dico la mia.

Entriamo in un canyon e camminiamo nell’acqua per un po’: sembra Vietnam!

Primo CP, mi fermo parecchio per pulirmi i piedi da sabbia ed acqua.

Attraversato il paesino inizia un piattone eterno (14 km) di pietre ma corribile.

Ecco il CP 2 e poi inizia “l’inferno”: 14 km di Salar. Crosta salata ma dura, tutta irregolare che spacca i piedi e ogni tanto cede e si finisce col piede a mollo.

Metto l’iPod, testa bassa e via… supero un po’ di persone, ne esco dopo 3 ore. CP 3, poi tutta pista, provo a correre… il campo si vede ma facciamo un giro eterno, sono stanco ma il ginocchio regge… il reporter prova anche a farmi due domande al volo ma non riuscirei a rispondergli nemmeno in italiano!

Traguardo subito dopo Marco Vola, 14°… bueno! Non pensiamo a domani però!

Tenda a riposare e belle email, grazie!

Oggi mi sono fatto il culo per passare davanti alla squadra spagnola e adesso, grazie a quei due miseri minuti di vantaggio, domani mi tocca partire alle 10 con i top 18!

02/04/09 C5 Tebinquinche – C6 Kari Gorge “The long march” km 73,6

Resto nel sacco a pelo mentre gli altri si alzano. Verso le 7,30, col sole, colazione e guardo la partenza dei “lenti”: vorrei essere con loro invece mi tocca aspettare.

Alle 10 partiamo: ovviamente sono subito ultimo ma continuo a camminare, mi godo il salar, è come quello boliviano ma molto più piccolo.

A differenza di ieri, oggi il ginocchio mi fa parecchio male, continuo a camminare anche per il fondo irregolare.

Due ore o poco più ed ecco il CP 1.

Mi faccio sistemare il tallone che sfrega e poi via… terreno duro, finalmente posso correre.

Ed ecco i primi camminatori partiti alle 8. Se non altro, partendo ultimo, non mi guardo alle spalle e supero un sacco di gente.

Quando passo Marco temo di star tirando troppo ma ad andare con lui, che alterna corsa e camminata, non ce la faccio proprio.

Al CP 2 passo anche Sergio e Myriam: continuo a correre, mi sento bene.

Questo pezzo è eterno: 14 km con fondo brutto ma lo corro quasi tutto (e faccio qualche foto), per fortuna l’iPod funziona e mi dà la carica.

Sono le 16 quando arrivo al 3° CP: altro guaranà. Cerco di bere il più possibile per i reni ma l’acqua calda delle borracce fa proprio schifo!

Tratto facile ma noioso, passo il CP 4 poco prima del tramonto.

Le ore passano più oggi che gli altri giorni, è in queste condizioni che mi sento bene, “spengo” la testa e corro, ho anche passato l’australiano che oggi è scoppiato.

La pista corre lungo una zona minata (recintata) e poi arrivo all’ultimo CP che è quasi buio: mi fermo per vestirmi e preparare le pile.

La strada sale decisa ma finchè posso corro: sembra di salire ad Aradolo!

Corro e canto: speriamo non ci sia nessuno!

Ormai è buio, seguo un sentiero ed un bellissimo canyon illuminato dalla luna per arrivare su una strada dove però non c’è nessuna balise.

Sono incazzato nero, non è possibile arrivare fino a qua e poi non sapere dove andare… una pila nel buio, un cileno mi corre incontro e mi dice di andare sempre dritto sulla “carretera”… speriamo… un paio di chilometri ed appaiono delle balise, le seguo ed ecco il traguardo, tempo 10h20’.

Nella mia tenda c’è solo Peter.

Ora è il momento peggiore, lo so: vorrei bere e mangiare ma mi viene il vomito, vorrei dormire ma le gambe corrono… prendo un antiacido, dopo un po’ che sono seduto in tenda riesco a bermi quasi un litro di brodo, ricomincio a fare pipì.

Alla fine mi corico mentre, ogni tanto, arriva qualcuno.

03/04/09 C6 Kari Gorge

Dormo poco, appena sorge il sole mi alzo e mi lavo i vestiti.

Ricevo i complimenti per la performance dagli italiani.

Giornata calda e noiosa, vorrei fosse domani. Alle 18 solito briefing finale e megatorta alla panna per i compleanni: non aspettavamo altro!

04/04/09 C6 Kari Gorge – San Pedro de Atacama km 9,5

Anche oggi partenza a scaglioni e anche oggi sono fra gli ultimi dei primi: mi tocca aspettare fino alle 11.

Qualcuno del primo gruppo (ore 9) si trascina letteralmente, non so come potrà fare 9,5 km.

Come nel Gobi dovrò correre per mantenere la posizione: solo 1’ dietro di me c’è Phil, del Galles, tutto intenzionato a fregarmi.

Vabbè si parte: intanto i chilometri sul ginocchio sono questi, un po’ più veloci o un po’ meno cambierà poco.

Pronti via, primi saliscendi, Phil parte ma riesco a stargli attaccato… mi fa scoppiare ma non mollo, siamo fra i primi.

Dopo un po’ mi dice di non preoccuparmi per la classifica: ok, ma intanto non ti mollo… ecco San Pedro “periferia” ed alla fine il centro, la piazzetta ed il traguardo.

Carlos mi dà la medaglia, tanto sospirato geco!

Foto, pizza, telefonata a casa e poi hotel, dove aspetto per un’ora la camera (singola!).

Doccia, shopping, spuntino pessimo e poi alle 18,30 la cena conclusiva che – come il solito – è abbastanza squallida.

Sarebbe meglio salutarsi il venerdì sera al campo.

Anche se stanco ed apprezzo il letto, non riesco a dormire tanto.

05/04/09 San Pedro de Atacama – San Paolo

Sveglia alle 6 ma per colazione solo tè.

Bus per Calama, ne approfitto per godermi il panorama. Voli in orario fino a San Paolo.

Riscrivo il diario e penso alla gara: bella e dura, posti fantastici, in effetti forse i più belli dei tre – o almeno – i più diversi.

Soddisfatto del risultato oltre le aspettative: devo risolvere il problema delle articolazioni perché sono quelle che mi limitano ed allora l’allenamento serve a poco.

Psicologicamente poi mi sento più portato per le tappe uniche, che nel deserto non ho mai provato, che mi tolgono i problemi di schiena (meno peso nello zaino), attesa, gestione delle forze e dolori vari.

06/04/09 San Paolo – Borgo

Il viaggio prosegue regolare ed in orario fino a Nizza dove io ed il bagaglio arriviamo alle 18.

Cla ed i miei a prendermi, cena a Vernante e finalmente casa.

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