4 Deserts: un circuito, una storia

4 DESERTS: UN CIRCUITO UNA STORIA

Racing the Planet organizza gare di corsa in tutto il mondo, riprendendo la struttura della ormai trentennale ”Marathon des Sables”, che è stata la prima del genere.

La gara di solito dura una settimana e copre una distanza di circa 250 km suddivisi in sei tappe  quattro delle quali di una quarantina di km, una di 70-80 km ed un’ultima, breve, di soli 10-15 km.

Lungo il percorso, ad una distanza di  15  km circa, si susseguono dei  “check point” per approvvigionarsi di acqua o ottenere eventuale assistenza medica.

Si tratta di gare “in autosufficienza”, in cui si corre equipaggiati di uno zaino il cui peso iniziale, in base alle necessità e strategie personali, può variare dai 6 ai 17 kg e che contiene tutto il necessario per la settimana, dal sacco a pelo ai ricambi, dal cibo al materiale di sicurezza obbligatorio .

Null’altro viene offerto dall’organizzazione che garantisce esclusivamente  l’acqua durante la corsa, l’ acqua calda al campo, le tende in cui dormire e l’ assistenza medica.

Fortunatamente, i tempi-limite giornalieri sono abbastanza generosi e lasciano anche ai camminatori la possibilità di terminare la prova

Per darvi un esempio, il tempo-limite per la tappa da 80 km, è il pomeriggio della giornata successiva alla partenza e dà la garanzia di poter riposare a un check-point anche a chi scegli ritmi più lenti.

Ovviamente, questo non impedisce al cronometro di continuare a correre e per assicurarsi un buon piazzamento, è irrinunciabile fare lo stesso!

Il circuito “4 Deserts” prevede 4 prove nei deserti più affascinanti del mondo: il Gobi, in Cina, il Sahara, in Egitto, l’Atacama, in Cile e l’Antartide, vale a dire, in sequenza, il luogo più ventoso, rovente, arido e freddo del pianeta..

Ogni gara ripropone la stessa impostazione ad eccezione della prova in Antartide, una gara “sui generis” a cui si può partecipare solo su invito e a condizione di aver portato a termine le altre tre gare. Inoltre, a differenza delle precedenti, sia per ragioni di salvaguardia ambientale che di sicurezza dei partecipanti,non è “in autosufficienza”, so corre quindi “liberi” facendo riferimento a un “campo-base” che ha caratteristiche altrettanto “peculiari”: si tratta infatti di una nave rompighiaccio che ogni notte si sposta fra i ghiacci, lungo la penisola antartica.

La corsa si svolge durante le ore diurne, secondo una tabella di tempi prefissata e  lungo un circuito che può variare dai 3 ai 20 Km. In questa situazione, vince chi  percorre più giri e la monotonia  del percorso ripetitivo è ampiamente ripagata dal fascino senza pari dell’ambiente circostante.

La grande incognita di questa prova è senza dubbio il meteo, imprevedibile e bizzarro: se una tempesta improvvisa può boicottare una tappa e determinare una pausa forzata di giorni, la condizione ideale può presentarsi altrettanto inaspettatamente nel bel mezzo della notte, imponendo una sveglia a sorpresa e senza appello!

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